Come ogni anno sono state pubblicate le ultime statistiche sul mondo digitale in Italia e nel mondo. I rapporti sono stilati da We are Social e Hootsuite, due tra le più famose Social Media Agencies presenti sul panorama mondiale. La prima è interamente italiana, la seconda è un’applicazione con sede a Vancouver, Canada, per la gestione di tutte le piattaforme social da un’unica dashboard. Come al solito molto interessanti per chi opera in ambito digitale, ma anche a livello di studio comportamentale delle masse, o di analisi dei consumi.

La situazione globale

Più della metà della popolazione mondiale, 4,54 miliardi, utilizza Internet, con una crescita annua del 7% circa. Circa la metà, 3,8 miliardi sono presenti sui Social Network, con una crescita del 9% circa. Le persone che usano un telefono cellulare sono invece 5,19 miliardi su un totale della popolazione mondiale di 7,75 miliardi. Anche qui con una crescita su base annua del 2,4%

Il centro di gravità del traffico Internet si sposta sempre più verso Est. Solo nel ramo e-commerce Alexa (non la voce parlante che noi conosciamo) pone il marketplace cinese TMall al terzo posto, prima di Facebook e Baidu, e 10 posti sopra il competitor occidentale Amazon. Nei primi 20 posti, Alexa include 5 siti cinesi , di cui 4 appartenenti ad Alibaba. Questa la classifica dei siti più visitati al mondo.

Circa 3.2 miliardi di persone non sono ancora connesse alla Rete, circa il 40% del totale. Le ricerche mostrano anche una evidente disparità di sesso tra queste persone con prevalenza delle donne. Addirittura una ricerca della GSMA Intelligence dimostra che circa la metà delle donne che vivono in India, non sono affatto a conoscenza dell’esistenza di Internet. Questa la mappa della loro dislocazione geografica

A dispetto di un trend mondiale in crescita, calano invece gli utenti Facebook di Spagna, India e Corea del Sud ad inizio 2020 rispetto a pochi mesi prima.

Il paradosso digitale della privacy

Il fenomeno chiamato “il paradosso digitale della privacy” riguarda il timore crescente degli utenti mondiali circa l’uso dei propri dati personali. In crescita l’uso di software per bloccare pubblicità indesiderate. Cresce il timore e l’incapacità di fronteggiare il fenomeno “fake news”. Ma, paradossalmente, aumentano di circa un terzo l’utilizzo di dispositivi ed App, che utilizzano appunto i nostri dati e le nostre abitudini personali. Per esempio, secondo  Statista, aumentano di circa un terzo le installazioni di dispositivi “smart home”, cioè in grado di tracciare le nostre preferenze tra le 4 mura domestiche, con una spesa media di 550 USD l’anno per decine di milioni di famiglie.

Le piattaforme Social

Ampiamente prevedibile il successo di Facebook come Social più utilizzato (2.449 miliardi di utenti) seguito a ruota da Youtube (2 miliardi di utenti) e Whatsapp (1.6 milardi) sempre del gruppo di Zuckerberg. Passiamo ogni giorno circa 2h 24′ sui Social (tra dispositivi desktop e mobili), andando dalle circa 4h delle Filippine ai circa 45′ del Giappone.

Innegabile l’ascesa prepotente di Tiktok, che può vantare una media di 800 milioni di utenti mensili, di cui però circa 500 nella sola Cina. L’80% del tempo passato sul social video proviene appunto dalla Cina, un 10% dall’India, lasciando al resto del mondo il rimanente 10%. Ma se Tiktok ha strabiliato il mondo per la sua crescita vertiginosa in soli 3 anni, non lo ha fatto a discapito delle altre App, che risultano tutte in ascesa. Questa che segue è la classifica di tutte le App per utenti attivi mensili.

Youtube al comando come piattaforma video: circa 3 miliardi di persone guardano almeno un video al mese sulla piattaforma. Solo gli utenti iscritti riportati da Youtube che accedono mensilmente ai contenuti sono 2 miliardi. In crescita anche le sottoscrizioni alle TV in streaming, circa i due terzi degli utenti afferma di guardare questo tipo di contenuti tramite una qualche forma di abbonamento.

Uso del telefono cellulare

Secondo GlobalWebIndex più del 50% del tempo speso su Internet proviene ormai da dispositivi cellulari mobili, e addirittura il 92% degli utenti accede da un mobile, anche se i tre quarti del campione compreso tra i 16 ed i 64 anni, si collega regolarmente anche da un desktop o laptop. Per quanto riguarda le pagine web aperte, quelle dagli smartphone sono in crescita di oltre l’8% e rappresentano più del 53% del totale contro il 44% da desktop e laptop.

Circa il 50% delle 3h 40′ che passiamo tutti i giorni sul cellulare, le spendiamo in App social e di comunicazione.

I giochi.

Si conferma il settore primario sulla Rete. Più di 4 su 5 utenti internet affermano di giocare mensilmente ad un qualsiasi videogioco. Questo significa una community di giocatori stimata tra i 3 ed i 5 miliardi se riferita al totale utenti internet mondiali. La maggior parte, il 69% afferma di farlo attraverso dispositivi mobili. La media giornaliera è di 70 minuti, con punte di 90 minuti in Paesi come Tailandia, Filippine e Arabia Saudita. In crescita, secondo tutti i rilevamenti anche la spesa per il settore gaming. In crescita anche coloro che guardano altri giocare on line.

E-commerce

Circa i tre quarti degli utenti Internet effettua acquisti online, con la maggiore propensione, un pò a sorpresa, di Tailandia, Indonesia e Polonia. Questa statistica dimostra che non è il benessere economico di un Paese a spingere verso l’uso dell’e-commerce, quanto la fruibilità dei siti e e le preferenze culturali dei consumatori. Maggiore l’uso dei dispositivi mobili nel commercio online, anche se molti utenti usano entrameb le tipologie, desktop e mobile, in funzione degli oggetti da acquistare. In crescita, comunque, la spesa globale in e-commerce, variabile a seconda delle categorie . Le categorie con più alto tasso di crescita sono state nell’ordine Arredamento (+19%) Moda e benessere (+18%) ed Elettronica (+18%).

La media spesa da un utente in acquisti su Internet (ARPU) è di quasi 500 USD l’anno, passando dai circa 1440 USD della Corea del Sud ai meno di 20 USD delle Filippine. In realtà questi sono valori assoluti, che non tengono conto delle differenti realtà economiche dei vari Paesi. Il secondo grafico mostra invece questi dati in rapporto al prodotto interno lordo (GDP) , dando una figura più indicativa del tasso di crescita relativo dell’e-commerce nei vari Paesi.

Curiosità

Dopo tanti numeri, un pò di relax con le statistiche più curiose.

L’utente internet medio quest’anno spenderà online un tempo pari a oltre 100 giorni (6 ore e 43 minuti al giorno): significa che nel 2020, collettivamente, spenderemo online 1,25 miliardi di anni. Oltre un terzo di questo tempo, 2 ore e 24 minuti al giorno, è speso sui social. Il Paese con più permanenza quotidiana sul Web sono le Filippine (9h 45′) , quello con meno incredibilmente il Giappone (4h 22′)

Google e YouTube rimangono i siti più visitati globalmente ma (udite udite) Yahoo! è ancora vivo e riceve più visite di Amazon o del vostro sito per adulti di riferimento, qualsiasi esso sia. E a proposito di siti per adulti, da notare che trovare un partner online è tutt’ora uno dei maggiori e profittevoli business: Tinder, la famosa App, ha generato più introiti di qualsiasi altra App (escluse quelle di giochi). Mentre i “cuori solitari” in cerca di anima gemella, hanno speso on line circa 2.2 miliardi sulle varie App, circa il doppio rispetto a due anni prima.

Secondo le proiezioni Ericsson per il 2020, gli utenti vedranno e scaricheranno dati in streaming per circa mezzo triliardo di Gigabytes, di cui i due terzi in video. Se provassimo a memorizzare questa quantità di dati su floppy da 3,5″….comporremmo una fila che va dal Sole a qualche punto oltre Giove !!!

Ma le vere chicche le abbiamo lasciate alla fine per rilassarvi. Questa la classifica delle emoticon più usate su Twitter.

Inoltre un dato interessante per quelli che hanno vissuto la nascita del Web: la rete nacque infatti negli anni 90 per condividere foto di gattini. Ma secondo le ultime statistiche i dati potrebbero essere in mutamento. Secondo Google Trends infatti le ricerche per la parola “cane” hanno totalizzato un indice di ricerca di 90 contro il 52 della parola “gatto”. Allo stesso modo, secondo gli strumenti pubblicitari di Twitter, più di 250 milioni di utenti sono interssati ai cani, mentre solo 250 mila nei gatti. Una differenza enorme. Stessa tendenza su Instagram, dove le pubblicazioni con il tag #dog sono state circa 250 milioni contro i 200 milioni di #cat. D’altra parte la ricerca per la parola “cane” su Google ha restituito circa 6,7 miliardi di risultati, mentre la parola “gatto” 6,82 miliardi. Anche su Reddit gli utenti di r/cats  sono 1.7 milioni contro l’1.29 di  r/dogs

Nel prossimo articolo vedremo in dettaglio la situazione del nostro Paese.

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