Questa settimana mi sono regalato un weekend in Sardegna, con mia figlia. Amo questa regione, come posso, ma non accade spesso, purtroppo, cerco di fuggire per scoprirne un’altro angolo possibilmente incontaminato. Non ho mai ben compreso come un Paese come il nostro possa permettersi di mantenere certi luoghi impressionatamente belli, in maniera piuttosto approssimativa, da un punto di vista turistico. Da una parte, personalmente, è anche quello che me li fa preferire, ma da un lato puramente economico credo sia una grave perdita per il prodotto nazionale. La Sardegna è un classico caso di paradiso non sufficientemente valorizzato, a mio avviso. Ma, ripeto, non vorrei mai vederla invasa di fast food o grandi catene alberghiere. Piuttosto uno sviluppo turistico ecosostenibile, atto a valorizzarla senza danneggiarla dal punto di vista ambientale, paesaggistico e folcloristico. La sua unicità consiste anche nel preservare certi luoghi e certe tradizioni millenarie, e riuscire a coniugare alti tassi di crescita turistica e tutela paesaggistica e ambientale, richiede grandi capacità di governo e manageriali. In realtà penso che abbiamo anche degli ottimi imprenditori, quello di cui abbiamo disperatamente bisogno sono dei politici e degli amministratori di elevata statura e lungimiranti visioni, invece. Ma non si può avere tutto, d’altronde.

La costa Nord

L’area su cui mi soffermo da alcuni anni è la costa Nord, quella che va da Santa Tersa di Gallura fino a Porto Torres, e in parte scendendo lungo il versante occidentale fino ad Alghero. In particolare la mia base dal 2010 è nel Golfo dell’Asinara, in un paesino chiamato Valledoria, nome originario Codaruina, che è un’eccezionale base logistica per le mie escursioni. Il Comune infatti conta meno di cinquemila abitanti, quindi è certamente a misura d’uomo, come piace a me quando sono in vacanza per rilassarmi. Ma allo stesso tempo, offre molti di quei tipi di interessi di cui vado in cerca: natura incontaminata, quel pò di intrattenimento che non guasta, ma senza caos, pochissimo traffico e rumore, tanto mare, tanta montagna, clima caldo ma ventilato, località storiche da visitare, zona ricca di tradizione enogastronomica, con sagre e feste tipiche. E come detto, una posizione logistica che la pone al centro sia per andare verso est che verso ovest, che anche verso sud in direzione di Sassari, Alghero e dell’entroterra. A nord ovviamente c’è il Mare che la separa dalla Corsica. Siamo nella regione dell’Anglona, posta in mezzo tra la Gallura ad est e la Nurra ad ovest.

Regioni Storiche

La foce del Coghinas

Come accennato gli itinerari turistici sono molteplici, e non potrei riassumerli tutti qui in poche righe. Ve ne racconterò però qualcuno. Partiamo proprio da Valledoria espandendoci a raggio. Il Comune è posto alla foce del fiume Coghinas, terzo della Sardegna per lunghezza. Qui si è sviluppato un ecosistema molto vario, popolato da una vastità di specie faunistiche tanto da essere riconosciuto ed annoverato come SIC, Sito di Importanza Comunitaria, sia a livello nazionale che europeo. Qui viene praticato il bird-watching e si possono osservare tra le decine di specie, almeno quattro varietà di Airone, il Fenicottero rosa, il Cigno nero, la Cicogna bianca, il Cormorano, il Germano Reale, almeno quattro varietà di Falco, Astore, Poiana e tanti altri. Ovviamente vengono praticati molti sports d’acqua tipici delle zone marine, fluviali e particolarmente ventose; quindi moto d’acqua, canoa, surf, kite-surf, parasiling, kayak, ma anche escursioni a cavallo, trekking.

Foce del Coghinas

Il fiume infatti arriva al mare dopo aver attraversato valli e montagne, ed aver alimentato il lago omonimo. Ma l’attrattiva forse più interessante sono le vicine terme naturali, situate nel Comune di S.Maria Coghinas, in uno scenario naturale impareggiabile. Oltre agli stabilimenti, infatti, dove è possibile usufruire delle prestazioni medico-sanitarie, le terme di acqua calda sgorgano nel bel mezzo del fiume a circa 75 c° circondati dai due versanti della montagna che attraversa. Lo spettacolo è assicurato, l’atmosfera è magica, in quanto molto spesso non c’è nè ressa nè sfruttamento esasperato. Può capitarvi di essere soli in compagnia di pochi altri e di poter godere in assoluta tranquillità di questa meraviglia naturale. Le terme erano conosciute già dai tempi degli antichi Romani.

il cammino del fiume Coghinas tra le montagne

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