Recupero, Riuso, Riciclo…

Questo è il nostro mantra. Ci muove la consapevolezze che viviamo tempi in cui abbiamo tutto quello che ci necessita, anzi certamente di più…ci guardiamo intorno spesso, e ci troviamo circondati di oggetti abbandonati, in disuso, talvolta anche quando abbiamo bisogno di qualcosa, facciamo prima ad andarlo a comprare che cercarlo in casa. Questo modo di pensare non fa che avere conseguenze letali sull’ambiente, aumentando a dismisura la quantità di “rifiuti”, che poi rifiuti non sono. Senza preoccuparci troppo di cosa siano effettivamente composti gli oggetti moderni, e di quale impatto possano avere se abbandonati o anche solo conferiti in discarica. Non tutto è riciclabile, e la produzione di molti degli oggetti che usiamo quotidianamente, richiede un ingente e spesso invasivo sfruttamento delle risorse ambientali. Con conseguenze che poi paghiamo nel breve e nel lungo termine, in termini di deterioramento dell’Ambiente e quindi della nostra Salute, ma anche di quella dei nostri figli e in generale delle generazioni a venire. E’ necessaria una presa di coscienza, è necessario ripensare il nostro modo di consumare, chiedendoci se non ci sia una maniera alternativa e più ecosostenibile di soddisfare i nostri bisogni. Da tutto questo nasce l’impegno dei volontari che aderiscono alla nostra Associazione. Il bisogno di fare qualcosa di più, per noi stessi, per l’Ambiente e per gli altri. Riciclare è al tempo stesso un esercizio di creatività, una pratica che ci avvicina e ci pone in armonia con gli elementi naturali, rinforzando non solo la nostra autostima, ma anche la nostra energia, che è direttamente connessa ed alimentata da quella della Terra su cui viviamo. 

Reinserire gli Anziani

Recuperare e dare nuova vita agli oggetti dismessi, permette di capire, la loro storia, di cosa sono fatti, a chi sono appartenuti, conoscere i materiali, imparare a lavorarli. Riacquistare manualità che a volte pensavamo perdute, acquisirne di nuove, imparando da chi ci lavora a fianco. L’Associazione si ripropone infatti di dare spazio a quelle persone che hanno fatto la nostra storia, artigiani, artisti, persone che hanno vissuto tempi in cui non esisteva il consumismo sfrenato. Che sono cresciuti costruendosi i propri giocattoli, inventandoseli, che non avevano un computer, che non avevano internet, spesso solo una televisione in bianco e nero, con pochi canali tra cui scegliere. Quindi la creatività era un bisogno naturale, la manualità era un’arte da apprendere, non esistevano tutorial, ma botteghe artigiane dove addirittura si pagava per poter inviare i propri figli ad imparare un futuro. Oggi invece, ahimè, troppo spesso abbiamo accantonato queste preziose risorse, relegandole in centri per anziani, o come si dice “a guardare i cantieri” per le strade. Ripensando tra loro chissà quali trascorsi e quante storie di vita passate. Il nostro sogno è di renderli ancora partecipi, di recepire quel bagaglio di storie, esperienze, tradizioni, di cui essi sono i depositari, e che in mancanza andrà irrimediabilmente perduto. Perchè nessuna macchina potrà mai eguagliare la manualità ed il genio creativo della mente umana, ma soprattutto il cuore ed il sentimento che si percepisce toccando e guardando certi oggetti, così unici e mai uguali tra loro. Proprio perchè generati da persone in continuo divenire, mai seriali e precisi come solo le macchine possono costruire.

Passare il testimone ai giovani

E allora la nostra attenzione si è rivolta da una parte agli anziani maestri di antichi mestieri, chi esperto nella lavorazione del legno, dei metalli, chi esperto di restauri, chi lavora il gesso, chi esperto di meccanica, di elettronica, chi di pittura o di scultura. Ma le declinazioni della creatività e della manualità sono molteplici, e tutto dipende dal materiale che si ha sottomano, e dalle competenze di cui si è in possesso. Dall’altra parte chi potrebbe raccogliere l’eredità delle generazioni più vissute, se non i giovani? I nostri figli, cresciuti già nell’era digitale, che non hanno conosciuto affatto gli oggetti e le abitudini pre-rivoluzione informatica. Che non hanno mai conosciuto il telefono a gettoni, la tv in bianco e nero analogica, che non giocano più a nascondino, che spesso, addirittura, non hanno mai visto una gallina che fa le uova o una mucca che fa il latte. Se non nelle descrizioni colorate e artificiose della tv a colori. Che non hanno mai sentito l’odore della terra, degli animali selvatici, delle piante in fiore.

The generation gap

Quelli della mia generazione hanno avuto il privilegio di vivere a cavallo di questi due mondi, e io, come quelli che lavorano nell’Associazione, sentiamo dentro di noi la responsabilità di tramandare gli insegnamenti dei nostri genitori, dei nostri nonni. Di far conoscere ai nostri figli le proprie radici, da dove vengono, e come possono sopravvivere anche senza le macchine. Perchè la Terra continuerà ad esistere, malgrado i danni che l’uomo è stato in grado di farle, anche dopo che le risorse fossili saranno esaurite. Quando le macchine si fermeranno, e le risposte bisognerà trovarle solo nelle fonti naturali, quelle che esistono da miliardi di anni e certamente sopravviveranno al consumismo. Solo così l’uomo potrà sperare di continuare la sua storia su questo Pianeta, vivendo in simbiosi con esso piuttosto che da deleterio parassita. Una nuova consapevolezza per un nuovo mondo, Nova Mundi…

L’economia circolare

Ecco quindi i nostri progetti e le nostre attività nel concreto. L’Associazione si ripropone di dar vita ad un ‘ “isola felice” , da noi ribattezzata Borgo Artigiano. Stiamo costruendo questo sogno, cercando il sito idoneo per poter realizzare quanto abbiamo in mente. L’idea è quella di creare una filiera, dove i cittadini possano conferire gli oggetto in disuso, piuttosto che abbandonarli o destinarli alla discarica. In particolare Lo scopo è appunto quello di ritirare quegli oggetti che siano idonei ad essere Riusati, per destinarli a chi ne abbia bisogno. Recuperati nei componenti riutilizzabili, e/o smaltiti in accordo alle vigenti disposizioni, per tutte quelle parti che invece non siano funzionali a questo scopo. Quindi separati i componenti e conferiti ad apposite società incaricate al trattamento, al recupero e/o allo smaltimento delle materie prime.

Il riciclo creativo

Il riciclo creativo, e l’opera degli artigiani, entra in gioco proprio in questa fase, quando un vecchio televisore, un vecchio tavolino, un pallet, dei vecchi vestiti, delle bottiglie, degli specchi, dei barattoli e mille altri oggetti di uso quotidiano possono essere lavorati e tornare a nuova vita sotto forma di creazioni di vario tipo e per vari usi. Il limite è stabilito solo dalla creatività degli artigiani, ma dovrei dire degli artisti, che si mettono in gioco. Ed i giovani possono partecipare imparando a lavorare i materiali, fianco a fianco nelle varie botteghe, quella del falegname, quella del fabbro, quella dell’incisore o dell’elettricista o del meccanico. Perchè qualsiasi competenza può rivelarsi utile quando si tratta di inventare degli oggetti da zero. Ci sarà anche la bottega della stampa 3d, quella che oggi si chiama Fab-Lab, proprio perchè ha dato vita alla categoria degli artigiani digitali. E’ il primo esempio di tecnologia digitale che implica da vicino capacità manuali e creative, e che si sposa perfettamente con le tradizionali attività artigianali. Un anello di congiunzione che ha permesso di riavvicinare due mondi che sembravano essere agli antipodi. Il processo di creazione di oggetti con la stampa 3d, infatti, presuppone conoscenze di meccanica, dei materiali, delle pratiche di trattamento post-stampa, quali la levigatura e la pittura. Risulta particolarmente utile nella creazione di particolari di complemento per vecchi oggetti restaurati e/o reinventati da zero. Gli oggetti creati e/o recuperati saranno esposti in un mercatino locale, venduti su internet, o donati a realtà del territorio che ne possano aver bisogno, come scuole, associazioni, centri anziani e via dicendo.Ma l’attività del Borgo Artigiano non si ferma qui. Sarà possibile seguire anche dei corsi didattici a complemento della pratica, perchè alcune discipline necessitano anche di basi teoriche. Quindi la formazione dei giovani sarà di completa affidabilità, ed il tempo speso come volontari nell’Associazione, sarà utilizzabile anche come credito scolastico, come certificato dalle vigenti normative.

Noi siamo quello che mangiamo

L’altro impegno del Borgo Artigiano poi, è quello della produzione biologica. Compatibilmente alla disponibilità di terreno coltivabile, ed in linea con una delle nostre priorità, che è quella dell’attenzione alle buone pratiche ambientali, l’agricoltura biologica rappresenta un’altra evoluzione naturale dei nostri bisogni. Al contempo anche una delle competenze per antonomasia delle vecchie generazioni, che spesso nel tempo libero amano appartarsi a fare quello cui sono abituati da sempre, ovvero occuparsi della produzione agricola. Il nostro interesse va in particolare al concetto di permacultura, ovvero di coltura compatibile con la stabilità dell’ecosistema circostante. Si potranno sviluppare, in base alle risorse disponibili, pratiche di floricoltura e planticoltura. Inoltre la produzione di cibi biologici che potranno essere anche consumati in loco , per visitatori e collaboratori del Borgo, in una speciale area ristoro attrezzata allo scopo, e magari affiancata da un’area svago per i più piccoli. Insomma tante cose da fare, tanti bei progetti da realizzare, ma per i quali serviranno entusiasmo, collaborazione, volontà, senza, per una volta necessità di investire chissà quali capitali. Siamo convinti che con la collaborazione di tutti, spinti dal desiderio e dal bisogno di un domani migliore, riusciremo in un futuro più o meno prossimo, a realizzare il nostro sogno di “isola felice”.

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